Migliori maglie da calcio 21/22

La squadra torna quindi a chiamarsi Associazione Calcio Chievo, e inizia a disputare le loro gare interne nello stadio Marcantonio Bentegodi di Verona. Con l’ingresso nel mondo professionistico il Chievo è costretto ad abbandonare il campo «Carlantonio Bottagisio», inadeguato ad ospitare le partite di Serie C2; allo stesso modo la società deve rinunciare alla denominazione Paluani Chievo, poiché, tra i professionisti, la ditta può comparire solo come sponsor. L’organico a disposizione di Malesani non tarda a dimostrare il suo valore, e alla settima giornata il Chievo si ritrova secondo a soli tre punti dal Lecce capolista. A tre giornate dal termine c’è lo scontro decisivo in casa con il Brescia, anch’esso alla ricerca di punti per non retrocedere, in cui il Chievo si impone per 2-0, risalendo in classifica. All’ultimo turno i norvegesi persero contro gli olandesi per 2-0, subendo le reti nei minuti finali della partita, mentre i turchi si imposero per 2-1 contro il Montenegro rimontando lo svantaggio nel finale di gara e condannando così gli scandinavi al terzo posto e all’eliminazione. Il campionato vede il Chievo immediato protagonista, colpendo in particolare per la qualità del gioco espresso, grazie soprattutto agli esterni Eriberto e Manfredini, a dal rigenerato regista Corini.

Tuttavia la successiva sconfitta a Bologna rende l’ultima gara di campionato tra Chievo e Avellino un vero e proprio spareggio per non retrocedere, in quanto anche i campani devono vincere per mantenere il campionato cadetto. Il piazzamento finale lascia qualche rimpianto per aver perso l’occasione di salire in Serie A. A fine campionato Alberto Malesani, il tecnico della promozione in Serie B e delle prime tre stagioni in cadetteria, tenta l’avventura in serie A chiamato a guidare la Fiorentina dall’allora presidente Vittorio Cecchi Gori. La squadra parte bene, sulla scia della stagione precedente, ma il tecnico toscano si trova a gestire situazioni difficili, come quella di Cerbone che preferiva andare a giocare in serie A, forte delle 20 segnature nell’annata precedente. L’inizio stagionale è comunque molto positivo, e la squadra occupa i primi posti della classifica; alla ventesima giornata il Chievo è terzo, ma nell’ultima parte del torneo i gialloblù non riescono a tenere il ritmo delle avversarie, chiudendo il campionato all’ottavo posto.

Già al primo anno di Serie C2 il Chievo ottiene un ottimo piazzamento, chiudendo al quarto posto la stagione 1986-87. Nell’estate 1987 l’allenatore Carlo De Angelis decide di dimettersi, e al suo posto viene chiamato Pierluigi Busatta. Successivamente viene richiamato alla guida della squadra Carlo De Angelis, che già in passato aveva allenato il Chievo. Ad ottobre inoltre vengono effettuati gli ulteriori innesti di De Cesare, di Pivotto e soprattutto di Eugenio Corini, che successivamente diverrà uno dei più rappresentativi giocatori ad aver vestito la maglia del Chievo. Per diversi anni il Pordenone non cucì sulle maglie dei giocatori alcuno stemma, maglie personalizzate calcio mentre su documenti e tessere sociali possono rintracciarsi esempi di utilizzo dell’acronimo F.C.P. Il suo posto in panchina viene preso da Carlo De Angelis, che nei due anni precedenti aveva seguito il settore giovanile. La squadra stenta a risollevarsi, e dopo tredici giornate permane ancora nei bassifondi, al terzultimo posto. Una volta ottenuto tale risultato, Pontoni giocò la sua prima partita ufficiale, nel 1937, venendo schierato come attaccante contro il Ferro Carril di Santa Fe: le sue quattro reti portarono la sua squadra alla vittoria e lui alla titolarità.

Da segnalare a fine gara, durante i festeggiamenti, un gesto di pace tra Malesani e Luiso, che aveva disputato la partita con la maglia degli irpini. 1929 – A fine campionato rinuncia a disputare il campionato successivo iscrivendosi ai campionati U.L.I.C. Le opinioni non furono convergenti e nacquero perciò due campionati distinti. Dopo due gare, al tecnico viene affiancato Luciano Miani, nell’intento di risollevare il Chievo dalle ultime posizioni della classifica. A guidare la squadra infine viene chiamato Luigi Delneri, che si era messo in luce come tecnico della Ternana. Nell’estate 1980 la squadra passa in consegna al tecnico Dario Baruffi, che l’allenerà fino al 1984. Nel 1981 il campionato di Serie D muta nome in Campionato Interregionale, e contemporaneamente la squadra prende il nome di Paluani Chievo, dal nome dello sponsor Paluani. La promozione clivense viene vista come un evento clamoroso, e suscita enorme stupore in tutta Italia viste le dimensioni di Chievo, che conta circa 2 500 abitanti. Le due squadre arrivano al termine della stagione con lo stesso numero di punti in classifica, rendendo necessario la disputa dello spareggio promozione. Il 18 maggio 1986, allo Stadio «Rigamonti» di Brescia, davanti a tremila spettatori, il Bassano si aggiudica la promozione ai rigori.