Quale può essere un regalo per il mio collega tifoso di calcio? Inoltre, la nuova maglia principale del Real Madrid per il 2024 presenta un dettaglio della tradizione della città. Abbiamo avuto anche il Napoli alla fine degli anni Ottanta, poi un po’ le romane, però alla fine la lotta si è sempre fatta soprattutto con la Juventus per quanto riguarda i campionati, e con l’Inter per la rivalità storica della città. Negli ultimi anni, la Juventus ha continuato a essere protagonista nel calcio italiano ed europeo. La Juve è sempre la Juve, ci sono squadre che hanno la vittoria nel DNA e la Juventus è tra queste. Queste belle maglie classiche ma chiaramente cult si differenziano da quelle delle annate adiacenti, anteriori e successive, perché non presentano il gagliardetto col tricolore simbolo della vittoria del campionato. Qui si lavora tanto, perché tutti gli scudetti non è che li abbiamo rubati: è il lavoro, fino alla fine. La profonda crisi iniziata alla fine degli anni settanta e la strategia perseguita dal gruppo Fiat portarono, a partire dalla metà degli anni ottanta, a un ridimensionamento del numero degli impiegati.
Dalla crisi economica della fine degli anni novanta, e con il progressivo estremo restringimento all’emigrazione negli Stati Uniti, la migrazione boliviana ha assunto caratteri di esodo massiccio verso l’Europa, principalmente Spagna e Italia, che hanno portato l’Unione europea all’istituzione del visto d’entrata per i cittadini boliviani, dal quale erano esenti (a differenza per esempio dei cittadini colombiani e peruviani) fino all’aprile del 2007. Attualmente in Spagna la comunità di boliviani supera ampiamente le 300 000 persone, delle quali solo 63 000 sono residenti legali. E poi tutte le altre finali, vergognosamente perse per mancanza di hybris, cioè di quel senso epico che ti fa dire che sei davvero leggendario, capace di sovvertire il volere degli dei. La capacità di programmare e raggiungere gli obiettivi, la serietà dell’ambiente, uno stile di comunicazione rivendicato e riconosciuto (malgrado qualche inevitabile caduta) in tutto il mondo sono caratteristiche talmente rare, in Italia, da generare invidia e rancore: costringono infatti l’italiano medio a un confronto, e dato che l’esito del confronto è impietoso, la reazione sono le calunnie, le sistematiche accuse di furto, il doppiopesismo nella valutazione degli episodi di gioco, la completa indisponibilità a riconoscere il merito.
Milan Herbert Kilpin, che scelse quei colori per rappresentare il fuoco dei diavoli (rosso) e la paura degli avversari nell’affrontarli (nero). Arrivata all’apice, però, iniziò la parabola discendente, causata dapprima dalla malattia di Maestrelli che lo porterà alla prematura scomparsa, e poi dall’improvvisa morte del calciatore Luciano Re Cecconi rimasto ucciso per un tragico equivoco. La cosa più importante qui è vincere, la voglia della squadra e della società è impressionante e permette a un calciatore di crescere. Quando diciamo che la Juve è la squadra più amata e più odiata d’Italia, sveliamo una profonda verità. La Juve è una squadra prepotentemente italiana, arrogantemente sabauda, provincialmente vincente. Il Brasile di Pelé, Rivelino, Jairzinho e Tostao, una squadra più che mai ricca di talento consegnata alla storia come una delle Nazionali più forti di sempre. La gestione delle sconfitte: tre finali di Champions, uno scudetto sfumato sotto la pioggia a Perugia due mesi prima dell’Europeo svanito al golden gol. Prima di tutto c’è da fare una distinzione: quell’anno la Vecchia Signora aveva due kit differenti per campionato e coppa. Un potere che ci fa pensare superbamente di averne vinti 35 sul campo, roba che se anche fosse vero non lo direi perché tre stelle e solo due Coppe dalle Grandi orecchie in bacheca allora sei davvero un eroe perdente.
Un potere che ci fa vincere 33 scudetti; gli ultimi sei di fila e per questo si scomoda l’espressione LE6END, leggenda. Esplora la nostra collezione e trova la maglia perfetta per te. Resta sempre aggiornato e trova la maglia storica del Genoa che manca alla tua collezione privata. È una questione di responsabilità, di attaccamento alla maglia. Ciò comporta una grande responsabilità, perché ogni giorno devi rispettare il nome che porti. Un giorno del 1944 gli giunse la notizia (falsa) che Sandro era stato fucilato a Forte Boccea. L’approvvigionamento idrico di Soleto preistorica e medievale era garantito da numerose cisterne (cavità sotterranee in parte naturali ed in parte scavate nella pietra) che raccoglievano l’acqua piovana (essendo il paese sulla sommità di un altopiano) in numerosi pozzelli ancora oggi visibili appena fuori dal centro abitato. L’ASC XIII vanta il maggior numero di titoli nel campionato nazionale (11) e più coppe nazionali di ogni altra squadra nel Paese (15). Le partite vengono disputate allo stadio Albert-Domec.
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